Buscate - La figlia di Giorgio Merlotti, presidente della Protezione civile, scrive al papà: "Sono qui per ringraziare te e tutti i volontari per quello che state insegnando, non solo a me ma a tutto il mondo". La dolce lettera di Giorgia commuove.
Giorgia ha 15 anni e frequenta il liceo scientifico al Torno, di Castano Primo. Il suo papà, Giorgio Merlotti, al rientro a casa dopo una giornata che lo ha visto impegnato dalle 5 del mattino fino alle 14 per il lavoro e nel pomeriggio fino alle 20.30 insieme al suo team della Protezione civile, ha trovato una bellissima sorpresa: la lettera di Giorgia. Una lettera rivolta al papà ma anche a tutti i volontari della Protezione civile, impegnati su tutti i territori per supportare le persone durante l'emergenza.
"Caro papà, come stai? Sai quanto sono orgogliosa di avere te come papà", scrive Giorgia. "So che non te lo dimostro, non sono il tipo, ma ti voglio un mondo di bene. La cosa che più mi piace di te è quanto bene fai agli altri inconsapevolmente, lo hai nel sangue. In questo ultimo periodo, difficile per tutti, lo stai vivendo con la divisa della protezione civile. Al mattino ti alzi, infili i pantaloni della protezione civile, poi la maglietta. la giacca giallo acceso e infine ti preoccupi di sistemare per bene i cartellini adesivi da porre sulla giacca. Ogni volta non riesco a fare a meno di leggere quella scritta presidente che hai sul petto; la leggo con orgoglio e mi chiedo: cosa si prova a fare del bene senza sapere se gli altri farebbero lo stesso per te? Ho percepito che per fare questo ci vuole molto sacrificio; infatti, ogni giorno, la tua vita è fatta minuto per minuto: torni a casa alle 2 dal lavoro, butti giù velocemente il pasto e subito ritorni in pista a fare del bene".
Giorgia continua la sua lettera con una riflessione sull'importanza di avere dei volontari: "Spesso mi capita di dirti: 'Papi non è il tuo lavoro, puoi fermarti un attimo'. E tu mi rispondi quasi offeso: 'Hai ragione non è il mio lavoro ma ne sento il bisogno'. Ed è proprio qui che capisco che questo 'lavoro' non è per tutti. Questo lavoro è per chi, come te, mette al primo posto gli altri, per chi come priorità non ha i soldi ma la salute e la felicità. Sono fiera di te!". Giorgia poi ringrazia: "Sono qui per ringraziare te e tutti i volontari per quello che state insegnando non solo a me, ma a tutto il mondo, perché io credo che anche alla persona più insensibile di questo mondo siete entrati nel suo cuore e avete lasciato del bene, come siete soliti fare. Questo momento difficile e pauroso grazie a voi e alla vostra disponibilità sta diventando sempre più fiducioso e si inizia a credere nella famosa frase: 'ANDRA' TUTTO BENE'. Grazie, grazie, grazie... Un'ultima cosa babbo... Non mollare e non smettere mai di crederci. Ti volgio bene". Una lettera commovente e piena di luce che non ha bisogno di ulteriori parole. Quelle che servono le ha già scritte Giorgia.
Sara Riboldi
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