Buscate - Fondo garanzia debiti commerciali a bilancio
La minoranza: “Perché?“
La spiegazione dell'assessore

calcolatrice

Buscate - Fatica a smaltire le fatture dei pagamenti e mancato allineamento con la piattaforma dei crediti commerciali del MEF. Sono queste le motivazioni che hanno spinto il Comune di Buscate a inserire nel bilancio 2021 – 2023 il fondo garanzia debiti commerciali, pari a circa 99mila euro. La questione è stata sollevata da Franca Colombo (‘Insieme per Buscate, il bene di tutti’) ed è stata poi spiegata dall’assessore al Bilancio, Davide Colombo.

Le considerazioni di Franca Colombo

La discussione dell’ultimo consiglio comunale è stata molto lunga, in particolare per quanto riguarda il bilancio. Proprio all’interno di questo punto all’ordine del giorno, Franca Colombo ha sollevato la questione in merito al fondo garanzia debiti commerciali e spiega: “Accantonamento Fondo garanzia debiti commerciali valorizzato a 99.207 euro. Semplificando, è l'indicatore di ritardo annuale dei pagamenti considera le fatture scadute nell'esercizio (pagate e non pagate) e le fatture pagate nell'esercizio prima della scadenza. La domanda è questa: considerato che per il Comune di Buscate il fondo di cassa il giorno 1° gennaio 2021 è di 1.148.797 euro, considerato che il Comune non deve produrre utili, ma deve avere una gestione finanziaria corretta e rispettosa dei principi della contabilità finanziaria, avere in banca così tanti soldi e avere da pagare ancora così tanti debiti (2.457.000 euro) non mi sembra una gestione ordinata”.

Franca Colombo: “Perché non sono stati effettuati i pagamenti dovuti?“

Franca Colombo rivolge una domanda netta: “Perché non sono stati effettuati i pagamenti dovuti, così da evitare la costituzione di questo fondo di garanzia per enti non in regola con i tempi di pagamento, etc.? Praticamente con una gestione ordinata dei pagamenti, considerato che le risorse non mancano, si sarebbe potuto risparmiare la costituzione del fondo e Buscate non sarebbe risultato... Ente non in regola con i pagamenti... Un fondo che ha dovuto trovare comunque copertura in entrata perché il bilancio deve essere quadrato”.

L’assessore: “Corretto inserire il fondo“

L’assessore al Bilancio, Davide Colombo spiega nel dettaglio la situazione: “Le risorse sono entrate nel corso dell’anno; sono anche cambiati i criteri con cui questi crediti sono stati calcolati. Ci siamo sentiti di inserire questo fondo perché è l’ultimo anno di amministrazione emi sembra corretto tutelare le amministrazioni. La normativa dice che le amministrazioni pubbliche che si trovano in determinate condizioni devono stanziare nella parte corrente del proprio bilancio un accantonamento che viene denominato ‘fondo di garanzia dei debiti commerciali’ che va a far sì che nel caso in cui ci fossero delle problematiche nel rientro di questo debito, il comune può utilizzare questo accantonamento per coprire un eventuale ammanco - se ci dovesse essere - nella capacità di coprire questi debiti commerciali. Le condizioni sono parecchie; il comune si trova in una di queste che è quella che chiede l’accantonamento pari al 5 per cento dell’importo della spesa per acquisto di beni e servizi escluse le fonti vincolate. Su un fronte di spesa che per il comune di buscate pesa circa 2.100.000 euro, la condizione è la mancata riduzione del 10 per cento del debito commerciale residuo dell’esercizio precedente rispetto a quello del secondo esercizio precedente, quindi nel nostro caso 2020 su 2019. In sostanza, se ti trovi in questa condizione che non hai ridotto il tuo debito - quindi non hai pagato - devi accantonare il 5 % del tuo acquisto di beni e servizi”.

I motivi dell'accantonamento

Dopo le premesse, l’assessore spiega la situazione, individuando due condizioni: “La prima: il comune si trova in questa condizione: un personale che non era a regime e quindi faceva fatica a smaltire quelle che erano le fatture che ricevevano. La seconda: il saldo che noi ci troviamo inserito sulla cosiddetta piattaforma crediti commerciali del MEF risulta essere differente da quello che invece risulta nei nostri libri contabili. Risulterebbe che l’esercizio del 2019 sia molto molto basso, ‘solo’ 116 mila euro rispetto a quello del 2020 che è 422 mila euro. Non ci può essere un delta così importante ma questi sono i dati su cui dobbiamo fare affidamento e abbiamo quindi fatto questo calcolo. Dobbiamo far sì che il 5 per cento sia stato soddisfatto”.


Sara Riboldi

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