Buscate - Stop al servizio di accompagnamento del medico di guardia alle abitazioni delle persone da parte delle Croce Azzurra dopo 25 anni. I medici avranno a disposizione un mezzo fornito da ATS. Il rammarico dell’associazione e dei cittadini.
La Croce Azzurra di Buscate ha terminato il servizio di accompagnamento del medico di guardia alle abitazioni delle persone. A causa di una nuova organizzazione, il medico avrà a disposizione un mezzo fornito da ATS per effettuare le visite a domicilio. Ad annunciarlo è lo stesso team della Croce azzurra sulla loro pagina social: “Siamo ben lieti di #ospitare presso la nostra sede di Piazza della Filanda, grazie al supporto economico del Comune di Buscate, i medici di guardia durante i turni ambulatoriali e di servizio a domicilio. Rimane invariato il numero da contattare che è il 116117 e l’orario di attivazione: dalle ore 20.00 alle ore 8.00, dal lunedì alla domenica, dalle ore 08.00 alle alle ore 20.00, nei giorni prefestivi, festivi, sabato e domenica”. In merito allo stop, la Croce Azzurra comunica: “La decisione dipende da ATS, non dalla nostra Associazione. Perdiamo questo servizio dopo 25 anni e per noi è un grande rammarico”.
Una ragazza commenta: “Per noi cittadini non cambia nulla, se non che con questo nuovo sistema si rischia di vedere meno medici a prestare servizio in guardia medica. La decisione però va vista come un'ottimizzazione del personale che in un momento in cui scarseggia è doverosa. La guardia medica non deve soccorrere persone in mezzo a una strada oppure in vie isolate, ma deve entrare a casa delle persone per aiutarle in un momento di difficoltà lieve; altrimenti sarebbe richiesto l'intervento dell'ambulanza”. I ringraziamenti verso l’attiva associazione fioccano sui social. In un commento qualcuno sottolinea: “Mi spiace non sia stato valutato l’aiuto fondamentale dell’accompagnatore, che non è solo colui che guida la macchina. Penso anche solo alla rassicurante presenza per le colleghe guardiste in giro di notte allo sbaraglio. Sono molto dispiaciuta che questa cosa non sia stata neanche presa in considerazione a fronte di un vertiginoso aumento degli atti di violenza ai danno di sanitari e parasanitari”. I membri dell’associazione hanno una posizione in linea con il commento: “Il punto su cui noi abbiamo insistito è proprio questo. I medici dovrebbero essere focalizzati sulla visita non sul cercare la via, magari/soprattutto di notte e la questione sicurezza personale non è certamente da sottovalutare. Siamo altresì in un territorio scarso di medici di base, è poi difficile per un cittadino sentirsi a proprio agio con queste decisioni. Speriamo tutti in un futuro migliore”.
Sara Riboldi
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