Buscate, torna a essere protagonista l'ormai noto cedro di Buscate. Da una parte il gruppo di minoranza scrive al sindaco di Buscate, al presidente della commissione energia ambiente, al Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali e al Parco del Ticino per capire la situazione del cedro; dall'altra il primo cittadino di Buscate sta pensando di organizzare un'assemblea pubblica - ovviamente a emergenza coronavirus conclusa - per capire, qualora ci fossero le condizioni per salvare il cedro, la volontà delle persone.
Tutto inizia con una determina che prevede la potatura di alcuni alberi, fra i quali anche il famoso cedro, amato da tutti i cittadini di Buscate. Un albero secolare situato nei pressi del cimitero. Dai controlli è risultata una grossa fenditura che attraversa l'albero, che quindi necessita di controlli e perizie per capire se debba essere abbattuto o possa essere salvato. Da qui l'interesse del gruppo di minoranza. Attraverso una prima interrogazione, firmata da Franca Colombo ('Insieme per Buscate, il bene di tutti'), Monica De Bernardi ('Buscate possibile') e Valeriano Ottolini ('Obiettivo comune') i membri di minoranza chiedono, fra le altre cose, se l'agronomo abbia provveduto a verificare le condizioni di salute del cedro e se sia stata effettuata un'analisi diagnostica sugli alberi che compongono il patrimonio verde comunale. Il cedro è poi stato anche argomento di discussione durante l'ultima commissione prima che scoppiasse la questione del coronavirus. Sul tema interviene Valeriano Ottolini: "Come detto a seguito della commissione, sono stati posti due punti importanti. Il primo è che la relazione dell'agronomo non valuta la stabilità della pianta e il secondo che non è stata interpellato il corpo forestale, nonostante esso finanzia gli interventi su piante di valore storico. Ci auguriamo che l'amministrazione ascolti i nostri consigli per salvare una pianta che c'era prima che noi arrivassimo e che ci dovrà essere per i nostri figli".
Intanto, Franca Colombo e Valeriano Ottolini scrivono al sindaco di Buscate, al presidente della commissione energia-ambiente, al Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Direzione generale delle foreste) e al Parco del Ticino. Nella lettera si chiede se "è stata considerata l'analisi della staticità e la procedura di gestione del rischio prevista in attuazione alle linee guida della legge 14 gennaio 2013, numero 1 recante 'Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani' e precisamente la valutazione del risk management che permette all'ente gestore o al proprietario di potere far fronte alla gestione ordinaria e straordinaria del proprio patrimonio arboreo in condizioni di oggettività e certezza operativa, necessarie oltre modo soprattutto quando, a fronte di esemplari di notevole valore, il decisore debba fare i conti tra l'esigenza di garantire la massima tutela della sicurezza del cittadino (...), l'opportunità di perseguire obiettivi di conservazione del proprio patrimonio naturale, le responsabilità di ordine civile e penale che sono proprie del gestore e le aspettative dei portatori di interessi legittimi, che spesso non si configurano come degli 'addetti ai lavori'". La lettera prosegue specificando che l'articolo 7 della medesima legge citata vieta l'abbattimento degli alberi monumentali riservando la possibilità di effettuare alcuni interventi di questa tipologia solo per casi motivati "a fronte di autorizzazione comunale e previo parere obbligatorio e vincolante del Corpo forestale dello Stato (oggi sostituito per la particolare funzione dal Mipaaft-Direzione generale delle foreste) che riteniamo avrebbe dovuto essere richiesto da questa amministrazione proprio per attenzionare e preservare gli esemplari del territorio del Comune di Buscate". L'articolo in questione cita testualmente al comma 4: "Salvo che il fatto costituisca reato, per l'abbattimento o il danneggiamento di alberi monumentali si applica la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 5.000 a euro 100.000. Sono fatti salvi gli abbattimenti, le modifiche della chioma e dell'apparato radicale effettuati per casi motivati e improcrastinabili, dietro specifica autorizzazione comunale, previo parere obbligatorio e vincolante del Corpo forestale dello Stato". La lettera si conclude con la richiesta dei risultati delle perizie richieste. L'opposizione ha presentato nel frattempo richiesta che il cedro di Buscate sia considerato un albero monumentale a tutti gli effetti. "Aspettiamo la risposta - specifica Valeriano Ottolini - anche perché come pianta monumentale avrebbe diritto ad accedere ai finanziamenti del corpo forestale".
Non resta in silenzio il sindaco di Buscate, Fabio Merlotti: "Tutto è iniziato dopo che ho disposto la manutenzione del cedro. Durante un controllo, sono salito con gli operai sulla piattaforma aerea e mi hanno mostrato come il cedro sia attraversato da una grossa fenditura. Poi ho scritto un post su Facebook, con foto e video, dove informavo del fatto che secondo gli operai il cedro fosse molto compromesso e pericoloso, perché potrebbe aprirsi in due e fare danni. Ho poi scritto: 'Spero che l'agronomo non confermi la necessità di abbattere il cedro'. Questa esternazione ha fatto sì che si inventassero che voglio abbattere il cedro, cosa non vera. Prima di tutto viene la sicurezza dei cittadini. La valutazione dell'agronomo suggerisce di abbattere l'albero. Gli interventi alternativi, qualora si riuscisse a salvarlo mantenendo la sicurezza dei cittadini, ne snaturerebbero la bellezza. Ho girato la perizia al Parco del Ticino, che l'ha confermata. Ancora ho richiesto altri preventivi per capire se il cedro possa essere salvato e con quali interventi di manutenzione. Sto aspettando i preventivi. Se fosse possibile salvare il cedro in piena sicurezza per i cittadini, ho intenzione di organizzare un'assemblea pubblica. Saranno i cittadini a quel punto a dirmi cosa vogliono fare in merito al cedro".
Sara Riboldi
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