Accam, la discussione sull'impianto di Busto Arsizio arriva al Ministero dell'Ambiente. Durante la manifestazione davanti all'inceneritore di sabato 1 febbraio, il senatore Gianluigi Paragone ha dichiarato di aver presentato un'interrogazione al Ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, per valutare l'ipotesi di una progressiva dismissione dell'impianto.
La manifestazione davanti davanti ad Accam di sabato 1 febbraio per chiedere la chiusura dell'impianto non ha dato i risultati sperati, quantomeno dalla scarsa partecipazione delle forze politiche. Una sorta di controsenso, dato l'interesse che hanno mostrato fino a ora i sindaci del territorio, molto attivi per trovare la soluzione. Nel frattempo, i cittadini sono divisi tra chi opta per la chiusura della struttura e chi invece vorrebbe trovare soluzioni per farla funzionare nella maniera più ottimale. La poca partecipazione di forze politiche e cittadini, in partcolare di Magnago - zona molto vicina ad Accam - ha causato la delusione in questo senso del consigliere di minoranza grillino di Magnago, Emanuele Brunini, che ha organizzato la manifestazione. Brunini si sfoga sia davanti alle telecamere sia in un lungo e critico post sul suo profilo Facebook: " Cari concittadini, ne prendo atto. Non ve ne frega una beata mazza della vostra salute, di quella dei vostri figli, di nulla", scrive sulla pagina. "Era evidente che non si trattava di una manifestazione dei 5 Stelle ma una manifestazione di tutti e per tutti. Nulla. Il vuoto più completo delle anime di Magnago e Bienate. Tutta la politica era assente. Nessun sindaco presente, nemmeno di chi si respira maggiormente i fumi, quelli di Magnago e Bienate. Ringrazio per l'assessore Lofano della presenza. Altre forze politiche non pervenute".
Alla manifestazione è intervenuto anche il senatore Gianluigi Paragone, che alle telecamere presenti ha dichiarato: "Questo è un impianto che tecnicamente è vecchio. Ho chiesto al Ministro dell'Ambiente di cominciare a ragionare su un'ipotesi di chiusura". Per Paragone questa scelta politica rappresenterebbe un primo esempio di uno sguardo avanti della politica stessa. L'interrogazione è già stata depositata al Senato. Il documento presentato da Paragone ripercorre le vicende che hanno colpito società e struttura, per poi concentrarsi su varie considerazioni: "Il funzionamento dei termovalorizzatori si basa su un processo di combustione ad alta temperatura che genera fumi e ceneri che, se non correttamente filtrati e depurati vengono dispersi nell'atmosfera. Per tale ragione non tutti gli impianti in Italia possono essere definiti a 'impatto zero'". E prosegue: "Tale tecnologia appare ormai vetusta e, a detta dell'interrogante, sarebbe opportuno prevederne, progressivamente e in tempi ragionevoli la dismissione in favore di impianti più moderni, finalizzati al trattamento dei rifiuti, sia urbani, che speciali, puntando, inoltre, sull'incremento percentuale della raccolta differenziata, sul riciclo e sul trattamento del residuo di rifiuti anche attraverso incentivi alla ricerca su altri metodi di recupero". Il discorso di Paragone si concentra infine sulla richiesta al Ministro per quanto riguarda Accam: "Si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti e se intenda intervenire, per quanto di propria competenza, per assicurare verifiche sull'impatto ambientale del termovalorizzatore dell'Accam, al fine di tutelare la salute pubblica e salvaguardia dell'ambiente, valutando la chiusura definitiva dell'impianto".
Nel frattempo, il consigliere grillino del Consiglio di Regione Lombardia, Roberto Cenci, ha già dichiarato di presentare una mozione indirizzata al presidente del consiglio regionale, Alessandro Fermi, mozione che dovrebbe essere presentata martedì 4 febbraio. Anche Roberto Cenci era presente alla manifestazione. E il suo discorso ha puntato il dito sulla politica: "I governi, anche quelli precedenti, non sono stati capaci di far partire la rilavorazione delle materie che noi separiamo. E' inutile che facciamo la separata se poi nn facciamo partire le strutture". Cenci prosegue poi nelle sue richieste: "Chiedo anche che sia fatto monitoraggio al suolo; il monitoraggio dell'aria è una cosa interessante però vale per le poche ore dopo l'incendio. E' importante invece valutare le ricadute al suolo per poter valutare che tipo di compromissione i suoli hanno avuto dopo l'incendio". Ora bisognerà attendere le risposte da parte del resto della politica.
Sara Riboldi
Foto, video e montaggio video di Gimmy Arena
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